ECCO PERCHÉ IL GOVERNO È PREOCCUPATO PER L’AUMENTO DEL COSTO DEL DENARO
L’economia italiana sembra aver scongiurato il rischio di entrare in recessione. Ma il rialzo dei tassi costituisce un forte pericolo per il nostro bilancio altamente indebitato. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ribadisce l’impegno a garantire la crescita senza compromettere la sostenibilità dei conti pubblici, ma non nasconde una certa preoccupazione di fronte alla battaglia avviata dalla Bce a colpi di rialzi per “vincere” l’inflazione. Un percorso ribadito appena ieri con la conferma di nuovi aumenti in arrivo nella prossima riunione di metà marzo. Il rialzo dei tassi “pone problemi seri per chi ha bilanci fortemente indebitati come quello italiano”, avverte il titolare del Tesoro, che ribadisce la linea adottata in questi primi mesi di governo: “l’approccio” sui conti pubblici “è stato prudente e responsabile e continueremo in questo senso”. Avere conti in ordine, insiste il ministro, è “un’esigenza assoluta per il nostro Paese, che deve mantenere la fiducia dei mercati” per evitare un aumento dei “costi di finanziamento” ed “evitare ripercussioni” per famiglie e imprese.
E proprio il debito, che lo scorso anno si è attestato al 144,7% del Pil (dal 149,8% del 2021), resta l’osservato speciale. Anche in vista della revisione del Patto di stabilità, nell’ambito del quale “verrà chiesto ai Paesi più indebitati, come l’Italia, di garantire una progressiva riduzione del rapporto debito-pil”. Conterà dunque l’andamento del numeratore, ma anche del denominatore: e se l’intervento del governo per bloccare la cessione dei crediti del superbonus ha consentito di evitare “effetti imprevedibili sulla dinamica del debito”, ora il timore è che il rialzo dei tassi possa avere un impatto sulla crescita. Le parole del ministro arrivano all’indomani della nuova stretta annunciata dalla presidente della Bce Christine Lagarde. “E’ molto probabile” che il 16 marzo”aumenteremo i tassi di interesse di 50 punti base” (al 3,50%), ha detto la numero uno dell’istituto di Francoforte, che chiede uno sforzo a banche e governi per mitigare gli impatti di prezzi ancora elevati e rate dei mutui variabili in decisa crescita. Appello cui risponde l’Associazione bancaria italiana, che si dice pronta a sostenere i debitori, ma chiede flessibilità anche all’Ue, in particolare sulle “rigide” regole dell’Eba. Intanto appare ormai verosimile che la stretta della Bce sia destinata a proseguire: le informazioni attuali suggeriscono che “sarà appropriato aumentare i tassi anche oltre il vertice di marzo”, dice il capo economista Philip Lane.
E mentre il mercato stima già che i tassi saliranno al 4% entro l’anno, il ‘falco’ austriaco Robert Holzmann chiede rialzi da mezzo punto a ognuna delle quattro riunioni fino a luglio. Intanto l’Italia si concentra sulla crescita. Dopo i “risultati straordinari” degli ultimi due anni, “in questi primi mesi l’azione del governo si è concentrata nel minimizzare il rischio di recessione e dagli ultimi dati sembra essere scongiurata, incrociamo le dita”, dice Giorgetti. Al momento, solo con la spinta del 2022, il Pil acquisito per il 2023 è al +0,4%. Vanno bene anche le entrate, che chiudono il 2022 superando i 544 miliardi (+9,8%), grazie tra l’altro al gettito dell’Iva e alla sostenuta del Pil 2021. E gennaio parte con un +1,2% a quota 41,7 miliardi.
Per proseguire su questo sentiero, il governo conferma la linea della prudenza: siamo impegnati a creare “tutte le condizioni per uno sviluppo economico robusto ma che non metta a rischio la sostenibilità dei conti”, promette Giorgetti. La strada è sostenere l’economia uscendo “dalla logica del breve periodo” e dell’emergenza che ha caratterizzato gli ultimi anni. In questo senso si muoveranno dunque i prossimi interventi: dalla riforma del fisco, il cui ddl è atteso a breve in cdm, con cui partirà un “graduale processo di riduzione del carico fiscale”; fino ai prossimi aiuti per famiglie e imprese sul caro-energia, con un nuovo meccanismo allo studio per incentivare chi risparmia. Misure allo studio anche per il mercato dei capitali: a giorni, annuncia il ministro, arriverà una iniziativa legislativa per rafforzare la capitalizzazione delle imprese semplificando gli oneri di chi intenda quotarsi.