QUANTO HA PESATO IL COVID SUL BILANCIO 2022 DI FINCANTIERI

Il Risultato negativo per 324 milioni (+22 mln nel 2021) del Bilancio consolidato del Gruppo approvato stasera dal CdA, era atteso: gli ultimi riverberi del Covid-19 con tutte le conseguenze sulla supply chain, la catena di forniture, e poi le partite di accantonamento per le cause per amianto, l’impennata dei costi delle materie prime e delle tariffe elettriche e per finire le spinte inflattive provocate dal conflitto in Ucraina, sono fattori che pesano sul bilancio di un Gruppo fortemente energivoro come Fincantieri. Ma si tratta anche di oneri straordinari, estranei alla gestione ordinaria o non ricorrenti, che non preoccupano il management. Anche perché si avverte chiaramente la spinta impressa ai Ricavi (a 7.440 milioni; +11,7%) e l’impennata esercitata sugli Ordini (a 5,3 miliardi; +59%) dalla forte ripresa del settore croceristico che sta rapidamente raggiungendo i livelli pre-Covid 19 Cruise e dall’Offshore.

Roberto Folgiero, Fincantieri

Vale a dire le navi da supporto ai campi eolici, quelle posacavi ed altri tipi, la cui richiesta sta diventando sempre maggiore. Da questi risultati discendono una Performance operativa al 3,0% – che risente di inflazione e partite non ricorrenti registrate nel primo semestre – e una Posizione finanziaria netta negativa per 2,5 miliardi, che tuttavia beneficia di creazione di cassa netta di euro 765 mln nel secondo semestre 2022. L’EBITDA è pari a 221m; il Risultato di Gruppo adjusted è negativo per 108 milioni (+92 nel 2021). Aumenta l’ indebitamento finanziario netto (2.531 milioni contro i 2.238 del 2021) ma il carico di lavoro complessivo è a quota 109 navi, 34,3 miliardi, pari a 4,6 volte i ricavi 2022. Sono inoltre confermati i volumi di produzione ai livelli record del 2021 (16,4 milioni di ore lavorate). Sono state consegnate nel periodo considerato 19 navi da 9 stabilimenti. Tranquillizzante l’a.d., Pierroberto Folgiero, al suo primo bilancio in Fincantieri (come è il primo per il presidente, Claudio Graziano) che definisce il 2022 “anno di transizione” alle quali si sta reagendo con “una revisione strategica delle principali commesse”. Come quelle già segnalate nel nuovo piano industriale 2023-2027 che prevede una “concentrazione sulla disciplina finanziaria e sul risk management, modernizzazione dei cantieri e la leadership tecnologica sulla nave digitale e verde.” La ripresa del settore crocieristico e l’aumento degli investimenti nel comparto della Difesa e in quello delle energie rinnovabili, fa dire a Folgiero che “il Gruppo è molto ben posizionato.”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *