CHI SONO I SABOTATORI DEL GASDOTTO NORDSTREAM
Nuove informazioni acquisite dall’intelligence degli Stati Uniti dimostrerebbero che dietro al sabotaggio dello scorso anno del Nord Stream ci sarebbe un gruppo filo ucraino. A rivelarlo è il New York Times. La Casa Bianca si è limitata a dire che gli accertamenti sono ancora in corso, ma la pista di un’azione pro Kiev sarebbe la stessa su cui sta indagando anche la Germania. I media tedeschi hanno aggiunto che gli inquirenti sono riusciti a identificare l’imbarcazione che sarebbe stata utilizzata per l’operazione segreta. Si tratta di uno yacht noleggiato da una società con sede in Polonia che risulta di proprietà di due ucraini.Di sabotaggio si è parlato anche in Bielorussia. Da Minsk è arrivato l’annuncio dell’arresto dei presunti responsabili dell’attacco all’aereo russo A-50, avvenuto il 26 febbraio nell’aeroporto bielorusso di Machulishchi. Secondo quanto affermato dal presidente Lukashenko, si tratterebbe di un sabotatore addestrato dai servizi segreti ucraini che avrebbe agito grazie a più di 20 complici. “Tali operazioni non vengono eseguite senza il coordinamento del leader del Paese”, ha affermato Lukashenko, accusando indirettamente Zelensky di essere al corrente del sabotaggio. Versione smentita dai dissidenti bielorussi del gruppo armato Bypol, che già avevano rivendicato l’attacco una settimana fa. “Non c’è stato alcun coordinamento con gli ucraini durante questa operazione. Tutte le persone coinvolte nell’attacco sono cittadini bielorussi”, ha detto il leader di Bypol, Aliaksandr Azarau.Intanto a Bakhmut le forze di Mosca hanno preso il controllo di quasi metà della città, ma il capo della milizia Wagner, sul campo per conto dei russi, lamenta la mancanza di armi ed equipaggiamenti e smentisce le voci secondo cui i soldati ucraini starebbero abbandonando il campo.
Nonostante le 30 mila perdite stimate tra le fila di soldati russi, Mosca è decisa a insistere. “La presa della città di Bakhmut consentirà ai soldati della Federazione russa di continuare la loro offensiva”, prevede il ministro della Difesa russo Shoigu. Scenario che preoccupa Zelensky che, in un’intervista alla Cnn, avverte: “Se Bakhmut cade i russi avranno strada libera verso le principali città dell’Ucraina orientale”. In una Bakhmut ormai rasa al suolo sono rimasti meno di 4 mila civili, tra cui 38 bambini. Per loro il governo di Kiev ha approvato l’evacuazione forzata il prima possibile. A Bakhmut si ipotizza che si trovi anche il corpo senza vita del soldato ucraino disarmato, fatto prigioniero e ucciso dai russi in una brutale esecuzione ripresa in un video che da lunedì circola sui web. L’esercito di Kiev lo ha identificato come Tymofii Mykolayovych Shadura, di cui si erano perse le tracce il 3 febbraio dopo un combattimento nei pressi della cittadina del Donetsk.