I NUOVI TAGLI DI META DOPO GLI 11MILA LICENZIAMENTI DEL 2022

La scure di Mark Zuckerberg si abbatte nuovamente su Meta. Dopo gli 11.000 tagli dei mesi scorsi, pari al 13% del totale, l’amministratore delegato si prepara ad annunciare una nuova riduzione di migliaia di posti di lavoro con l’obiettivo di divenire più efficiente. I rumors dell’agenzia Bloomberg sui nuovi tagli attesi in settimana spingono i titoli Meta a Wall Street dove, in una seduta negativa per i listini americani, guadagnano il 3%. La nuova sforbiciata alla forza lavoro è legata ai target finanziari che Meta si è data e dovrebbe precede il congedo parentale di Zuckerberg, atteso a breve per la nascita del terzo figlio. I tagli si inseriscono nella strada delineata dallo stesso Zuckerberg per la sua società. In occasione dei risultati trimestrali, l’amministratore delegato ha infatti definito il 2023 come l'”Anno dell’Efficienza” con Meta concentrata a eliminare i progetti che non hanno buone performance o non sono più cruciali, oltre a diventare più snella e agile nelle decisioni rimuovendo diversi livelli di quadri intermedi. Se i tagli di novembre sono stati una doccia fredda per i dipendenti di Facebook, la nuova sforbiciata era attesa visto il contesto difficile in cui Meta si trova a operare fra un balzo delle spese, un calo delle vendite e il persistente rallentamento della raccolta pubblicitaria.

La Silicon Valley in California

Meta comunque non è l’unica nella Silicon Valley a ridimensionarsi. Molte Big Tech hanno tagliato posti di lavoro e stanno rivedendo i loro investimenti, da Google a Twitter. L’ultima in ordine temporale è stata Amazon: il colosso delle vendite online ha sospeso temporaneamente la costruzione della sua sede in Virginia, che aveva annunciato nel 2017 scatenando una corsa fra le maggiori città americane per aggiudicarsi l’ambizioso progetto, gli investimenti e i promessi migliaia di posti di lavoro.