VISCO “TARPA” LE ALI AI FALCHI SUL RIALZO DEI TASSI
Che serva cautela nelle decisioni di politica monetaria lo ha ribadito più volte nel corso degli ultimi mesi. Ma stavolta il governatore di Bankitalia Ignazio Visco punta apertamente il dito contro i falchi: “Non apprezzo dichiarazioni di miei colleghi circa futuri e prolungati aumenti dei tassi”, dioce parlando a un evento alla Farnesina. L’incertezza, ricorda, è “così elevata che come Consiglio direttivo della BCE abbiamo concordato di decidere ‘meeting by meeting’, senza ‘forward guidance'”. Non sappiamo abbastanza, ribadisce il numero uno di palazzo Koch, ricordando che “non si può escludere che ulteriori sviluppi negativi di natura geopolitica possano determinare nuovi, marcati, rincari, oltre che per il gas naturale, per il petrolio e suoi derivati”. E “per questo posso solo dire, ricordando Eugenio Montale, ‘ciò che non siamo, ciò che non vogliamo’, in questo caso un’inflazione alta e prolungata”. L’accelerazione della crescita dei prezzi ha imposto, dalla fine del 2021, un deciso cambio di orientamento della politica monetaria della Banca centrale europea, ricorda il governatore, ricordando la riduzione degli acquisti netti di titoli che ha preceduto il cambio di politica sui tassi, “innalzati per complessivi 300 punti base” ed e con l’intenzione “di accrescerli ancora di 50 punti nella riunione che terremo la prossima settimana”.
Ma “anche se la politica monetaria ha finora avuto successo nello stabilizzare le aspettative, la grave situazione geopolitica rende molto difficile prevedere i futuri andamenti macroeconomici- ribadisce Visco – La politica monetaria dovrà quindi continuare a muoversi con prudenza, facendosi guidare dai dati che via via si renderanno disponibili, in modo da riportare l’inflazione all’obiettivo del 2 per cento nel medio periodo, senza mettere a rischio la stabilità finanziaria e minimizzando gli effetti negativi sull’ancora fragile ripresa”. E la prudenza impone anche di “evitare che lo shock di offerta, che il drammatico conflitto in Ucraina ha reso ben più persistente di quanto inizialmente previsto, dia luogo nel complesso dell’area dell’euro ad aumenti dei costi del lavoro e dei margini di profitto non coerenti con il ritorno in tempi sufficientemente rapidi all’obiettivo di stabilità dei prezzi”. La ‘tassa’ costituita dall’aumento dei costi dell’energia, ribadisce ancora una volta Visco, “va assorbita, come abbiamo più volte sottolineato, non generando vane e dannose rincorse tra prezzi e salari ma accrescendo la capacità di sviluppo dell’economia, e con essa la dinamica dei redditi reali”. Da Ginevra, la presidente Bce Christine Lagarde ricorda che “”Dobbiamo fare quello che dobbiamo fare e lo faremo, e ripristineremo la stabilità dei prezzi. E faremo tutto il necessario per farlo”, ha aggiunto usando le parole ‘whatever it takes’, espressione ormai celeberrima del suo predecessore Mario Draghi, parlando in inglese.