UNICREDIT: PER IL 2023 ORCEL PUNTA AD OBIETTIVI ANCORA PIÚ AMBIZIOSI
Il 2022 è stato l’anno in cui abbiamo gettato le basi per il nostro successo e non ho dubbi che il 2023 sarà l’anno in cui continueremo a costruire su quanto raggiunto finora”. Lo sottolinea l’ad di Unicredit, Andrea ORCEL nella lettera agli stakeholder, contenuta nella relazione finanziaria 2022 predisposta in vista dell’assemblea di fine mese. “Il 2022 verrà ricordato come l’anno in cui abbiamo ampiamente superato tutti i nostri obiettivi. Abbiamo agito rapidamente, superando – rileva ORCEL – quanto previsto dal nostro piano e trasformando la nostra organizzazione in tempi record”. Per cui “oggi siamo una banca che cresce in modo profittevole e sostenibile, una banca efficiente, che genera organicamente un capitale superiore alla media e ha un bilancio solido. Stiamo ottenendo – evidenzia l’ad – i migliori risultati nella storia di UniCredit”. In tal senso ORCEL ricorda che “nel quarto trimestre abbiamo annunciato un utile netto per il 2022 di 5,2 miliardi di euro e abbiamo registrato otto trimestri di seguito in crescita anno su anno”.
“I risultati ottenuti nel corso dell’anno testimoniano come la nostra trasformazione e il nostro piano strategico abbiano avuto impatto su tutte le leve, dandoci la capacità – afferma ancora ORCEL – di resistere agli shock e di offrire remunerazioni sostenibili e redditizie a chi ci sostiene”. “La qualità dei nostri risultati ci permette di proporre – ricorda – una distribuzione agli azionisti per il 2022 di 5,25 miliardi di euro, con un aumento del 40% rispetto all’anno precedente, in attesa dell’approvazione dell’assemblea degli azionisti e delle Autorità di Vigilanza. Allo stesso tempo, abbiamo ottenuto una eccezionale creazione di valore per azione”. Infine “la crescita dell’utile netto è stata rafforzata dal riacquisto di azioni, raddoppiando quasi l’utile per azione rispetto al nostro tasso storico, con un dividendo per azione cinque volte superiore, e un patrimonio netto tangibile per azione in aumento di quasi un quarto”, conclude Orcel.