CONSUMI: ITALIANI 1 SU 3 PIÚ ATTENTO AGLI SPRECHI
Nell’attuale contesto globale, gli italiani si mostrano sempre più sensibili verso i temi ambientali. Uno su tre (32%) ritiene prioritaria la riduzione degli sprechi, attraverso consumi consapevoli, mentre, il 30% considera fondamentale la limitazione delle fonti di inquinamento. Per il 58,6%, le aziende sono “attori importanti”, insieme a cittadini e governo, per il raggiungimento degli obiettivi Onu 2030.
È quanto viene rilevato dall’indagine Termometro Italia di Mbs-Cerved per Confimprese, presentata in occasione della seconda edizione dell’incontro “Retail&Sostenibilità” organizzato dall’associazione al Mind-Milano Innovation District. Secondo gli intervistati però “c’è disallineamento tra il ruolo attivo che le aziende dovrebbero avere e quello che realmente stanno facendo in termini di sostenibilità”, spiega lo studio. Il settore agricolo viene visto dai consumatori il più sostenibile mentre le aziende del comparto moda-abbigliamento sono considerate “poco o per nulla impegnate sul tema” (dal 57,8%). Nella decisione d’acquisto, tuttavia, la sostenibilità di un brand non ha un ruolo determinante nella decisione di acquisto: il 65,9% degli intervistati pondera molteplici fattori o non considera affatto questi aspetti (14,7%). Inoltre, di fronte a un danno reputazionale relativo al profilo sostenibile, solo il 20% afferma che valuterebbe un prodotto concorrente. I cluster più sensibili al tema della sostenibilità sono i giovani e le famiglie con figli piccoli. Il 60% degli over ha molto a cuore la riduzione degli sprechi e la tutela dell’ambiente. Quasi tutti i consumatori hanno acquistato almeno una volta prodotti con indicazione chiara in merito alla sostenibilità, ma poco più della metà dichiara una certa frequenza negli acquisti. In genere il costo percepito per questi prodotti o servizi è più elevato rispetto all’alternativa meno sostenibile.