DEUTSCHE BANK E LA TEORIA DELLO SCARAFAGGIO

Proprio come quando capita che spunti uno scarafaggio in casa, anche se si riesce ad ucciderlo, la sua semplice presenza sta ad indicare che non sarà l’unico: come è noto questi insetti prolificano in colonie e dunque la comparsa di una blatta sta a significare che, senza gli interventi necessari, ce ne saranno altre pronte a saltare fuori.

Un concetto che si collega bene con quello delle crisi bancarie. Quando una banca è in crisi non è un caso isolato perché fa parte di un sistema che rischia di essere trascinato dentro come un effetto domino. La teoria dello scarafaggio è stata usata per diversi tipi di crisi, crac bancari in primis, come quella del 2008.

Per questo la teoria invita ad accogliere con scetticismo e circospezione le dichiarazioni troppo rassicuranti che arrivano dal panorama finanziario europeo. Anche nel 2008 iniziò così credendo di essere indenni ad una crisi originata oltreoceano e invece il vecchio continente si infilò in una turbolenza che fu anche più lunga e dolorosa di quella americana.

La crisi del 2023 innescata dal fallimento della Silicon Valley Bank presenta diversi punti in comune con quella del 2008. Anche in questo caso è stato detto che la SVB era una bolla tutta americana e che l’Europa con un sistema bancario solido e sicuro aveva nulla di cui temere. Poi è fallita Credit Suisse costringendo Ubs a intervenire con un’acquisizione d’emergenza. Ora la Deutsche bank che fa tremare i mercati. La teoria dello scarafaggio ci insegna che la prudenza non è mai troppa.