La bozza di bilancio 2022 del Monte dei Paschi, pubblicata in vista dell’assemblea del prossimo 20 aprile, rivela che sei società del gruppo Caltagirone, che fa capo all’ex Vicepresidente della Banca Francesco Gaetano Caltagirone, all’inizio di agosto scorso hanno presentato una citazione davanti al Tribunale di Roma “per lamentare la difformità informativa diffusa sul mercato dalla Capogruppo” per gli investimenti nella banca fatti da queste società (tra le quali Caltagirone Editore e Vianini Lavori) tra il 2006 e il 2011. La bozza di bilancio rivela anche la richiesta danni di 741 milioni pari all’asserita minusvalenza subita dalle sei società del gruppo Caltagirone rispetto a un investimento di circa 856 milioni. La dovizia di dettagli e, soprattutto, la circostanza che era il gruppo dell’ex Vicepresidente della banca (in cda e nella carica dal 29 aprile 2006 al 26 gennaio 2012) il proponente della citazione, non sono stati inseriti nel prospetto (Documento di registrazione) dell’aumento di capitale di Mps da 2,5 miliardi pubblicato lo scorso ottobre.

Nella documentazione al pubblico per l’aumento di capitale di Mps, pubblicata oltre due mesi dopo rispetto alla notifica della causa, si fa solo riferimento ad un atto di citazione del 3 agosto 2022 per un importo di 741 milioni “che riprende gli argomenti di talune richieste stragiudiziali notificate alla banca (anche ai fini interruttivi della prescrizione) in anni passati per un importo di 522 milioni”. Il prospetto dell’aumento aggiungeva, genericamente, che l’atto di citazione era relativo “al filone delle informazioni diffuse nel periodo 2008-2011”. Caltagirone al momento delle dimissioni dal cda, nel gennaio 2012, risultava ancora il secondo azionista della banca con il 4,71% del capitale, azioni in carico tra 0,8 e 1 euro quando il prezzo di Borsa del titolo Mps era pari a 0,3 euro. Caltagirone, in seguito, motivò in pubblico la scelta del disinvestimento con l’opportunità, che emerse in quel frangente, di sottoscrivere l’aumento di capitale lanciato da UniCredit all’epoca e di cambiare quindi ‘cavallo’. Le cronache finanziarie del periodo stimarono una minusvalenza molto più contenuta dall’investimento in Monte Paschi da parte dell’ingegner Caltagirone (la sua partecipazione nella banca di Rocca Salimbeni ‘emerse’ nel 2004, ndr) rispetto a quella dichiarata nell’atto di citazione ricevuto a Siena.

Banca Mps, interpellata, sottolinea che “la vertenza viene più volte citata all’interno del prospetto informativo. In particolare, si segnalano i passaggi di pagina 488 e 524 in cui vengono fornite ampie informazioni inerenti tale contenzioso”.