ALLARME DELLA CONFCOMMERCIO, NEL 2023 MANCHERANNO OLTRE 220MILA LAVORATORI NEL SETTORE DEL TERZIARIO DI MERCATO
Nel 2023 mancheranno tra i 220mila e i 230mila lavoratori nel settore del terziario di mercato che comprende attività commerciali diverse come il piccolo commercio alimentare, bar, ristoranti agli alberghi e servizi alle persone. E’ il grido d’allarme lanciato dalla Confcommercio al 22° forum che si svolge a Roma oggi e domani. “Una vera emergenza, mancano all’appello 230milo lavoratori nella filiera turistica e nel commercio che sono i principali settori in grado di produrre nuova occupazione” avverte il presidente Carlo Sangalli. Solo nella filiera turistica e nel commercio infatti, nel 2023, rispetto al 2022 ci sarà bisogno di 560mla lavoratori in più rispetto al 2022 e di questi il 40% si stima siano “introvabili” per mancanza di competenze.
Infatti,si spiega nel rapporto “Terziario, lavoro, economia: per una nuova stagione di crescita” presentato oggi, “se nel 2023 si osservasse una crescita delle presenze del 15,3% di turisti rispetto al 2019, oltre 500 milioni rispetto ai 437 milioni del 2019, solo nelle imprese di alloggio e ristorazione servirebbero 280mila nuovi lavoratori rispetto allo scorso anno dati alla mano. E negli ultimi dodici anni (2011-2022) si stima che siano spariti in Italia, contando anche la presenza degli stranieri, più di 600mila lavoratori potenziali nella fascia 18-30 anni occupabili nelle attività stagionali.
Tornando al fenomeno della carenza di personale degli ultimi anni, tra le principali cause del fenomeno va ricercata la riduzione dell’offerta dopo la pandemia che ha fatto allontanare figure qualificate, o ne ha spostate su altri settori, come le costruzioni, e anche la mancanza di formazione. Del resto, ha spiegato Sangalli “per rilanciare la crescita bisogna proprio partire dalla occupazione con politiche attive più efficenti e con più formazione”.