IL MESSAGGIO DI VISCO A IMPRESE E SINDACATI: ANDIAMOCI PIANO CON GLI AUMENTI DI PROFITTI E SALARI

Per il governatore di Bankitalia l’inflazione va contrastata senza far scattare la temuta spirale. La ricetta da seguire: coordinare politica monetaria, riforme strutturali e aumenti della produttività. L’ulteriore stretta della Bce? “Adelante ma con juicio”

“Il percorso della Bce” è “chiaro” per combattere l’inflazione e occorre rialzare i tassi ma “adelante con juicio”. Lo afferma il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco alla presentazione dl suo nuovo libro ‘Inflazione e politica monetaria’ edito da Laterza. Visco ha sottolineato come nel consiglio a Francoforte l’obiettivo di lotta all’inflazione è condiviso ma c’è differenza su “modi e tempi”.

“La lezione più importante” dall’esperienza della lotta all’inflazione degli scorsi decenni in Italia è che “solo l’azione coerente e coesa delle politiche monetarie, del bilancio e, per usare un termine ormai alquanto desueto, dei redditi può contrastare con successo l’inflazione e riportare rapidamente il nostro Paese, e l’area dell’euro, su un sentiero di sviluppo sostenuto ed equilibrato”. E’ quanto scrive il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco nell’introduzione al suo ultimo libro ‘Inflazione e politica monetaria’, pubblicato da Laterza e in vendita da oggi che ripercorre le azioni di governo e Banca dagli anni ’70.

Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco torna a chiedere alle parti sociali europee di “continuare a mostrare responsabilità” sulle richieste di aumento dei salari di fronte all’inflazione per fare così la loro parte assiema alla politica monetaria e di bilancio e suggerisce “interventi temporanei sul costo del lavoro e il parziale assorbimento, ove possibile, nei margini di profitto . Nella sua introduzione al libro ‘inflazione e politica monetaria’ edito da Laterza sottolinea come “i tentativi di innalzare i margini di profitto o richieste salariali che risultassero completamente slegate dai guadagni di produttività mirando al pieno recupero dell’inflazione o che addirittura incorporino aspettative di una crescita futura dei prezzi eccessivamente elevata finirebbero solo per prolungare la fase di alta inflazione, amplificandone gli effetti negativi”. “Come accaduto negli anni Settanta per la “tassa dello sceicco” – rileva i governatore – lo shock energetico in corso costituisce un onere ineludibile per il paese: non lo si può rinviare al mittente e l’obiettivo deve essere quello di assorbirlo il più in fretta possibile, anche ridistribuendone gli effetti con interventi a favore delle famiglie e delle imprese maggiormente colpite, riducendo al minimo gli oneri permanenti sui conti dello Stato”.