LIEVITANO I RICAVI DI NEXI: ECCO TUTTI I NUMERI
Primo trimestre leggermente sopra le stime di consensus, per quanto riguarda i ricavi, per NEXI che ha registrato un incremento dei ricavi del 9% a 741,7 milioni di euro e un margine operativo lordo di 335,7 milioni, in aumento del 13,6%, per un margine ebitda salito al 45% (183 punti base in più rispetto a un anno fa). I costi totali sono saliti del 5,5% a 406 milioni. Il consensus indicava 732 milioni di ricavi e 336 milioni di ebitda con costi per 396 milioni.
Nel primo trimestre “i volumi delle transazioni acquiring hanno registrato una crescita a doppia cifra in tutte le geografie del gruppo”: gennaio “ha beneficiato di un confronto favorevole anno su anno legato agli impatti del Covid-19” di un anno fa. La crescita, segnala la nota, “è stata positiva in tutte le categorie merceologiche, con un aumento significativo dei consumi ad alto impatto”. A aprile, “i volumi hanno proseguito il trend di crescita a doppia cifra in tutte le geografie”. Confermata la guidance 2023 che stima ricavi in crescita di “oltre il 7%”, generazione di cassa in eccesso per “almeno 500 milioni” e una leva finanziaria netta di circa 3 volte l’ebitda includendo l’acquisisizione del merchant book di Sabadell. L’utile per azione normalizzato è stimato aumentare di oltre il 10% anno su anno.
Al 31 marzo 2023, la posizione finanziaria netta gestionale è pari a 5,518 miliardi e il rapporto con l’ebitda è pari a 3,3 volte, comprensivo dell’acquisizione del merchant book di Intesa Sanpaolo in Croazia che è stata completata a febbraio 2023. La leva finanziaria pro-forma che invece include le sinergie run-rate si attesta a circa 2,9 volte, “in linea con il piano”. La weighted average maturity è di circa 4 anni, senza scadenze fino al 2024, con un costo cash medio del debito al lordo delle imposte pari a circa il 2,7%. In particolare, la cassa disponibile, scrive la società, “è più che sufficiente a rimborsare le scadenze del debito del 2024 e del 2025”.NEXI conferma la strategia di piano di una generazione di cassa in eccesso stimata a 2,8 miliardi nel periodo 2023-25 sottolineando la “forte crescita” degli asset già acquisiti e facendo notare che “le cessioni degli assets non core stanno procedendo secondo i piani”.