BANCA MEDIOLANUM GUARDA AL FUTURO, ECCO LE PAROLE DI MASSIMO DORIS
Banca Mediolanum guarda al futuro puntando su una crescita interna e un modello di business rodato che vede i professionisti affiancati dalla tecnologia. La Banca guidata da Massimo Doris dal 2008 fa il punto della situazione e lo fa dal Pala Alpitour di Torino, dove si tiene la convention nazionale alla quale partecipano in 5mila tra family banker, top management, dipendenti, ospiti istituzionali, partner e analisti finanziari. “È una convention particolarmente emozionante perché erano 4 anni che non stavamo tutti insieme, da marzo 2019. Un altro importante motivo per cui è una convention particolarmente emozionante è perché è la prima senza Ennio”, esordisce in apertura dell’evento l’ad, ricordando il padre nonché fondatore della Banca Ennio, scomparso nel novembre 2021. Sul palco, rivolgendosi a migliaia, aggiunge: “Lui non c’è più ma è presente perché con quello che ha dato è presente in ognuno di noi e sarà sempre presente”. Commosso il ricordo della moglie Lina Doris: “Mi sembra irreale vedere tutto questo”, afferma dal palco insieme ai figli Massimo e Sara, rivolgendosi alla platea. “Lina dormi tranquilla, mi diceva Ennio, che Massimo è più bravo di me”.Per il futuro della Banca Doris ribadisce che “non siamo interessati” alle fusioni ma di puntare su una “crescita interna, portando costantemente novità per accelerarla” sia per quanto riguarda il business in Italia sia per quanto riguarda il business in Spagna. La ricetta, evidenzia il manager, sarà “simile” a quella del padre Ennio per il modello di business, che continuerà a “mantenere questa struttura cioè il professionista preparato affiancato dalla tecnologia a portata del cliente”. L’obiettivo è di “evolvere e stare a passo con i tempi, se possibile anticiparli”, infatti “la BANCA da quando a capo c’era mio padre non è rimasta sempre uguale”, sottolinea. Grande attenzione è riservata ai giovani per i quali “non è semplice entrare nel mondo del lavoro”, mentre “noi continuiamo ad assumere”, ricorda Doris parlando del progetto Next che permette ai più giovani di entrare nel mondo della consulenza finanziaria affiancandosi a un family banker esperto. “Abbiamo creato – dice – un modo di accedere alla consulenza finanziaria nuovo. Oggi a 24 anni è possibile fare il consulente”, aggiunge ricordando che l’età media dei family banker è di 51 anni ma con l’inserimento dei banker consultant, 225 quest’anno, si riuscirà ad abbassarla. “Ecco perché questo è un progetto a cui tengo molto. I primi risultati dimostrano che la produttività dei primi 45 senior banker coinvolti è risultata molto più alta rispetto a chi non è stato coinvolto in questo progetto”, afferma. La convention è stata anche l’occasione per lanciare tre nuove soluzioni di investimento e nuovi servizi digitali. “Molti mi hanno chiesto e mi chiedono ‘ma chi te lo fa fare’? Mi sono risposto che me lo fa fare il senso del dovere, che è uno dei valori che i miei genitori mi hanno instillato, alzarmi al mattino guardarmi allo specchio e vedere una persona che stimo e dare l’esempio ai miei figli. Ultimamente mi sono interrogato ancora e c’è un perché che va oltre a questo, cioè rendere orgoglioso mio padre”, conclude Doris.