ANDREA ORCEL UNICREDIT

Solo quest’anno stiamo assumendo 4000 persone, di cui quasi 1000 in Italia e abbiamo rinnovato 700 filiali nel Paese” afferma Andrea Orcel, Ceo di UniCredit intervistato oggi dal Messaggero. “Inoltre, negli ultimi 18 mesi abbiamo investito in tecnologia e digitale a livello di gruppo oltre 1,3 miliardi di euro. Le nuove assunzioni contribuiscono a creare un positivo ricambio generazionale e a migliorare la capacità di adattamento di UniCredit alle sfide in evoluzione del settore finanziario. Per le nuove assunzioni cerchiamo skills come la capacità di adattamento e di cambiamento, l’abilità di sviluppare opportunità commerciali, l’attenzione alle esigenze dei clienti e la predisposizione al digitale”. “Abbiamo registrato 10 trimestri consecutivi di crescita e il nostro miglior semestre di sempre. Questo percorso positivo si è riflesso nella performance del titolo che è triplicata durante questo periodo. Il nostro miglioramento operativo è stato costante e fondamentale per la nostra performance complessiva. La trasformazione industriale ha generato la nostra performance finanziaria. Il forte aumento dell’utile netto è il risultato diretto di una trasformazione che, dopo due anni e mezzo, ha reso UniCredit quasi irriconoscibile. Questo ci ha permesso altresì di distribuire 9 miliardi di euro tra il 2021 e il 2022, che dovrebbero salire quantomeno a 15,5 miliardi di euro complessivi nel 2023. La corsa non è finita”.
Riguardo alla tassa sugli extraprofitti delle banche Orcel ha affermato che “è importante che si raggiunga il giusto risultato, anche per non minare la fiducia degli azionisti e degli investitori internazionali”. “Come banca, lo scopo principale è quello di consentire alle comunità di crescere, il che significa servire allo stesso modo i dipendenti, azionisti e, soprattutto, clienti. E’ nostro dovere agire. In Italia ciò ha comportato l’erogazione di una seconda tranche di “UniCredit per l’Italia”, 10 miliardi a favore di famiglie e imprese: un’azione tangibile che continueremo a mettere in campo ogni volta che sarà necessario”.