L’inflazione ha penalizzato le famiglie italiane che hanno visto calare in modo sostanzioso il loro potere d’acquisto impattando anche sulla propensione al risparmio. Va molto meglio alle imprese che registrano profitti da record, tornando ai livelli del 2007. E’ la fotografia dell’Istat che ha diffuso i dati dei Conti nazionali per settore istituzionale.

Nel 2022 la consistente crescita dei prezzi ha determinato una contrazione dell’1,6% del potere d’acquisto delle famiglie. La dinamica più sostenuta della spesa per consumi finali delle famiglie (+12,6%, +129 miliardi di euro), rispetto al reddito disponibile, ha generato una flessione della quota di reddito destinata al risparmio.

La propensione al risparmio delle famiglie è, infatti, passata dal 13,8% del 2021 all’8% del 2022, riportandosi ai livelli del periodo antecedente la crisi.